Il segno è logoro
d’un tempo ebbro
hanno alzato le mani
ma non per la resa:
per toccare quei rami
più bassi e coi frutti
che siamo cresciuti in campagna
a comporre lo scritto col succo
caduto in gocce
sulla terra brulla.
10 giovedì Dic 2015
Posted Di origine organica, poesie seminate
inIl segno è logoro
d’un tempo ebbro
hanno alzato le mani
ma non per la resa:
per toccare quei rami
più bassi e coi frutti
che siamo cresciuti in campagna
a comporre lo scritto col succo
caduto in gocce
sulla terra brulla.
10 giovedì Dic 2015
Posted Di origine organica, poesie seminate
inLava i piatti senza mani
fa il rumore del fiume
o pioggia nera
ci sono sogni
che attendono
il giorno
come la pioggia
a Milano e l’ombrello
girato dal vento
il taxi non chiede niente
si allontana coi sedili bagnati
e la timidezza delle ginocchia
ogni ricordo raffreddato
si cancella con l’acqua
come tutti i gessetti nella tasca
e non siamo più altrove
né qui dove stiamo
non siamo i passi
sull’asfalto consumanto,
né le gocce dei lampioni.
L’olio viene spremuto
le olive, in giornata.
Non lo puoi trovare in giro
un olio buono così.
07 lunedì Dic 2015
Posted Di origine organica, poesie seminate
inSe volare lontano
ti ha portato l’orizzonte,
queste righe
inchiostrate sono
un’ancora di sale
e le stanze nuove
che avevi sognato
solcavano scie
di fantasmi passati
ancorati al terreno.
Ma se apri gli occhi
e il tramonto si spezza,
sarà l’ala tagliente,
non la penna rotolata.
Resti nella luce
Scia del finestrino
Come una foto ancora
appesa rilassata,
sull’anta del frigorifero.
06 domenica Dic 2015
Posted Di origine organica, poesie seminate
inDove inizia la nebbia
arretra la notte
lo sanno anche i giorni d’estate
che qualcosa intanto è cambiato
siamo soli tra questi fiori
lo sguardo sulla corsa del treno.
Un tempo
ci avrebbe portato via,
sotto un altro cielo
a scalare il condominio.
Ora fuochi scendono la collina
saltando voragini di ricordo
e il midollo spinale, il lavoro
delle talpe, la nebbia dell’estate
dispensa pane vecchio.
04 venerdì Dic 2015
Posted Di origine organica, poesie seminate
in
“Cosa ci facevi a Casablanca”
quando tutte le dita del corpo erano qui.
Riluce al vero nome
la brina sul prato
appena al di là dalla srada buia
appena al di là del prato
in compagnia dei miei passi,
pesanti sulle pietruzze e chiassosi,
verso la luna.
Ero sull’onda lunga del delay
a celebrare la notte di Litha
ed eravamo noi il fuoco,
ed eravamo noi il canto.
“Cosa ci facevi a Casablanca”
quando tutte le dita del corpo erano qui.
01 martedì Dic 2015
Posted Di origine organica, poesie seminate
inRegna l’immobile
e non si sa come gestire
o se lasciare le ore
passare alle finestre
aperte sul fianco
e sull’altro starnutire
pizzichi di carezze
senza frette da temporale
mani impiegate ad ascoltare
che l’aria è ancora ferma
a nuotare per un po’.
01 martedì Dic 2015
Posted Di origine organica, poesie seminate
in
Resta il pomeriggio
come un fermo immagine
sul cancello che si apre lento
e lento si chiude nell’aria statica
è l’altro, di chi viene e va
con le cose in mano
e quelle da fare
con i clamori in piscina
e l’odore della cena.